Giovedì 22 settembre 2016 io ed altri 100 passeggeri di due bus del Cral Livorno poste, ci siamo imbarcati verso le 17.00. Un puzzo tremendo di nafta ed un caldo asfissiante. Ci viene detto che i climatizzatori entrano in funzione dopo la partenza della nave. Non sono "mai entrati in funzione" ed abbiamo trascorso una notte da incubo, con gente davanti alla reception che voleva il comandante ed una signorina bionda che, con un sorriso ebete si limitava a non dare risposte. Siamo andati nell'unico posto ugualmente puzzolente, ma forse meno torrido, il ristorante, dove una pizza inqualificabile con mozzarella di bufala gommosa ed una birra, ci sono costate 23 euro a testa. Poi sul ponte otto per cercare di prendere aria. Io e mia moglie stanchissimi e stremati alle 24.00 ci siamo inoltrati nella cella dormitorio che la compagnia definisce cabina e ci siamo sdraiati nudi per una notte da incubo. Diversi compagni hanno dormito su sedie all'imbocco del ponte esterno. Non ho ricevuto nessuna spiegazione nè conforto dal personale (volatilizzato). Per il viaggio di ritorno (il puzzo di nafta era ancora presente ma l'aria condizionata era funzionante), ci è stato concessa una squallida cena gratuita al self service ed un pezzo e cappuccino al mattino. Per finire, il viaggio di andata (quello allucinante), ha avuto un ritardo di circa un'ora, che ha ridotto la visita ad uno dei posti migliori previsti nel tour, cioè Erice, ad una visita di poco superiore ai 25 minuti.