Mi aspettavo qualcosa di molto più raffinato.
Mi sono ritrovata in una specie di gigantesca sala giochi con decorazioni sgargianti, luci colorate, colori che facevano a pugni tra loro, superfici riflettenti ovunque, musica dappertutto sempre e comunque.
E tanti, troppi burini ciabattanti e chiassosi, che ingurgitavano ingordamente cibo a tutte le ore; tanti, troppi bambini maleducati che i genitori lasciavano liberi di scorrazzare senza freni disturbando chi di bambini non ne ha.
Ero attratta dalla crociera perchè pensavo che mi fornisse l'opportunità di visitare luoghi diversi comodamente accompagnata, ma mi sono resa conto che le escursioni organizzate sono un furto legalizzato: carissime e mal gestite.
Se invece si preferisce scendere a terra da soli, Costa non fornisce nessun aiuto, nè mappe dettagliate, nè consigli su come muoversi.
I "divertimenti" diurni consistevano nei classici giochi volgari da villaggio turistico, nelle solite lezioni di balli latino-americani prese d'assalto da ciccione in bikini e nell'arrembaggio alle microscopiche piscine di acqua verdastra sempre traboccanti di mocciosi in pannolino. Musica sparata a palla, che rendeva impossibile leggere, conversare, ascoltare l'IPod, fin dalle otto del mattino.
La sera c'erano tre quarti d'ora di spettacolo, a dire il vero la cosa che più ho apprezzato della crociera; il Bingo, che veniva ossessivamente pubblicizzato per invitare gli ospiti a spendere soldi, e la trasformazione della nave in una gigantesca balera di periferia.
La cena al ristorante era una presentazione un po' più raffinata degli stessi piatti disponibili al self-service, con in più un'attesa interminabile tra una portata e l'altra.
Tutto era a pagamento, anche la bottiglietta d'acqua che era "caldamente consigliato" portarsi dietro nelle escursioni.
Ciliegina sulla torta la direttrice di crociera, un pomposo, irritante e inutile manichino.
Si salvavano camerieri e cabinisti, sempre disponibili, sorridenti, gentilissimi.
Non so se altre navi della flotta Costa sono un po' più raffinate di questa, come gestione e come presenze, ma di sicuro su Serena non metterò più piede.