In caso di problemi non ti ascoltano, sono scortesi e mettono in dubbio la parola del cliente.
Ho avuto diversi problemi, ne cito solo uno per brevità: il Presuntuoso al banco escursioni.
Abbiamo fatto un'escursione bruttissima (titolo: "il fiordo di Hardang"). Otto ore e mezza di pullman, senza quasi mai scendere: un carcere ambulante! Le fermate tutte in aree di sosta. Solo una fermata di 15 minuti in un luogo bello. Lungo il percorso si vedono panorami interessanti dal finestrino, però il pullman non si ferma, li attraversava in velocità.
Vado al banco escursioni per spiegare perché non mi è piaciuta l’escursione, riportando la voce di diversi compagni di tour (praticamente tutti scontenti). Trovo al banco un impiegato alto, impostato con il petto in fuori, che mostra con atteggiamento presuntuoso le sue sette bandierine sulla divisa rappresentanti le lingue che dovrebbe saper parlare. Risponde che tutti gli altri passeggeri sono soddisfatti del tour!?! Poi tira fuori un documento in cui c'è una nota in cui è scritto che il tour sarebbe durato 7 ore in pullman e solo 1.5 di fermata (incluso pranzo e scali tecnici)… afferma che io non ho letto la documentazione prima di scegliere il tour… quindi prende a ridere, come se, da grande avvocato, avesse vinto un'importante causa in chissà quale tribunale. Pazzesco! Dov’è finito il concetto di “customer first”.
Rispondo spiegando che quelle note sui tempi di percorrenza e soste non sono presenti sul documento con cui ho acquistato il tour (un pdf scaricato dal sito della Costa tramite l'acquisto online). Mette in dubbio la mia parola: dice che di sicuro non ho letto bene, e che la memoria mi inganna… irritante! e ride di nuovo! Scarico il pdf dalla mail sul telefono, dimostrando che effettivamente le note non ci sono. Allora risponde che quel documento è solo informativo e io ero tenuto a leggere un'altro documento ufficiale. Di nuovo se la ride. Mi sembra di parlare con un personaggio di Alice nel paese delle meraviglie e vado via.
La verità è che il tour è organizzato male. L’autista non ha modo di fermarsi dove i panorami sono più belli perché la strada è troppo stretta per un pullman. Non può neanche rallentare, per evitare di creare code su una strada dove il sorpasso è impossibile. Io e tutti gli altri malcapitati abbiamo buttato via un giorno intero che poteva essere dedicato a un bel giro nella cittadina di Bergen. L’avvocatino al banco tour avrebbe dovuto recepire i miei commenti e trovare il modo di compensare il “danno”. Non cercare di difendere inventando note a piè di pagina scritte con l’inchiostro simpatico.