Non posso assolutamente lamentarmi della pulizia, nè in cabina nè altrove.
In questo senso solo la climatizzazione della cabina era sotto le attese.
L'intrattenimento era scarso, sia per la ripetitività degli spettacoli serali (uno ogni due era un balletto con una compagnia stabile di bordo) sia per la "piattezza" degli eventi musicali: anni 80, liscio; anni 70, latino, anni 80, latino... Almeno uno spazio con un po' di musica più riflessiva (jazz, classica, il mio amato tango) poteva essere trovato. In sostanza non ci si è discostati da un banale villaggio turistico.
Il cibo era mediamente sopra le aspettative, a tutti i pasti.
Da cassare totalmente il menu "Barbieri" non tanto per la realizzazione (lo chef in cucina), quanto per il progetto in sè (quindi Barbieri stesso): se una persona, come me, non mangia crostacei, molluschi, frattaglie, si ritrova con un arancino destrutturato ed una bistecchina. Avessi letto il menu prima, sarei andato al self service saltando la cena di gala, e tutti i miei commensali avrebbero fatto lo stesso, per un motivo o per l'altro.
Molto meglio tutte le altre cene. Sbirciando il cibo nei piatti rimandati in cucina, credo fosse il sentimento più diffuso a tutti i tavoli.
Nei vari porti, gli orari di sbarco e imbarco sono stati spesso inaspettatamente stringenti, rendendo ansiogene le escursioni, a causa del limitato tempo disponibile.