I cani, il cui numero era proporzionale a quello dei passeggeri, scorrazzavano liberamente e presto il ponte si è riempito di piccole pozzanghere gialle. Lo sbarco è stato un altro incubo... in attesa per più di mezz'ora nel garage A (il più interno): caldo asfissiante, una sensazione di chiuso e alcune auto costrette a risalire le rampe in retromarcia.