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Livorno-Termini Imerese e ritorno: andata il 7 agosto e ritorno il 28.
Pensavamo di trovare un vero traghetto, magari uno di quelli con la piscina... Quanto ci sbagliavamo! La MN "Forza" probabilmente è stata concepita per trasportare qualche decina di camionisti, non certo mezzo migliaio di passeggeri, e si vede: non ci sono panchine sul ponte, non esistono spazi comuni se non sotto forma di un salone diviso a metà tra bar e ristorante. Ovviamente il personale non vuole che la gente, disperata, si sieda ai tavolini del ristorante se non dopo avere comprato a carissimo prezzo dei cibi in stile mensa della charitas. Ci sarebbero le cabine, ma per chi non ha molto da spendere costano troppo, quindi eccoci tutti sul ponte, o in ogni spazio disponibile all'interno. I più fantasiosi si attrezzano con amache marinaresche, sperando che il mare sia calmo, altrimenti il rischio è quello di venire infradiciati dalle ondate. Dicevamo, la nave è concepita per portare forse un decimo dei passeggeri effettivamente imbarcati, altrimenti come spiegare il fatto che ci siano solo DUE bagni (ognuno dei quali dotato di DUE tazze e DUE lavandini), nei quali oltretutto bisogna fare un'autentica caccia al tesoro per trovare il comando dello sciacquone. Fuori la sera fa freddo, dentro si schiatta di caldo perché l'aria condizionata non funziona. L'altoparlante invece sì, purtroppo: ogni mezz'ora il personale si fa sentire con avvertimenti e divieti in stile Auschwitz. Avvistiamo terra e già pregustiamo lo sbarco, ma purtroppo ci sbagliamo: finché il famigerato Ponte 4, quello all'aperto e il più alto di tutti, non viene sgombrato dai tanti semirimorchi senza motrice, non ci possiamo nemmeno avvicinare al garage. La macchina è chiaramente seppellita in un loculo sotto la linea di galleggiamento. Peccato che a sbloccare i rimorchi dalle catene se ne occupino tre addetti, peccato che la motrice per trainarli sulla banchina sia solo una. E così impariamo a memoria il paesaggio di Termini Imerese per un'ora e mezza. Così fanno viaggiare noi terroni, ma da quello che leggo nemmeno sardi e tunisini se la cavano tanto meglio: evidentemente per la GNV siamo solo tanti poveri imbecilli da ripulire. Dimenticavo: e i cani? Per qualche strano motivo, sembrava che almeno metà dei passeggeri ne avesse uno. Verso poppa c'era uno spazio chiuso con delle gabbie dove le povere bestie stavano rinchiuse a lamentarsi. Un paio, nottetempo, sono anche riusciti a scappare. Un padrone di cane ha commentato: "in quelle gabbie fetenti e sicuramente non disinfestate il mio non ce lo metterei mai". Vero. Ma noi umani non abbiamo viaggiato tanto meglio.